Descrizione
Il volume raccoglie quasi tutti i documenti inediti dell’Archivio Gallina e permette di documentare una attività di ricerca artistica d’avanguardia a Napoli, in anni già tardi di totale consenso al fascismo. Luciano Caruso mette in luce l’importanza dell’epistolario da cui si ricava l’esistenza di una linea di fronda interna al futurismo ufficiale, di cui non si aveva notizia. Conclude con una critica al milieu ufficiale, sempre sordo a qualsiasi iniziativa autentica. Non manca l’accenno polemico a due veteri-marxisti esponenti di punta del futurismo napoletano: Paolo Ricci e Guglielmo Peirce.