Descrizione
Uno dei temi portanti del romanzo è l’amore che due giovani liceali, Bernard e Olivier, provano per Édouard, zio di quest’ultimo. Vedendo l’amico Bernard in compagnia dello zio, Olivier si sentirà tradito e si lascerà sedurre dal cinico conte di Passavant (personaggio nel quale è stata vista una caricatura di Jean Cocteau). Questo romanzo fu l’occasione per G. di una coraggiosa e appassionata difesa dell’omosessualità, presentando in esso un numero considerevole di personaggi maschili gay o bisessuali. Parte importante della trama è la raffigurazione delle varie possibilità di relazione omoerotica, sia positive che negative. L’autore afferma di ritenerlo il suo primo vero «romanzo», giudicando le opere precedenti solo racconti, ed effettivamente si tratta di un’opera dalla novità dirompente, che vuole interrompere la credibilità del romanzo realista, offrendo diversi punti di vista e creando sconcerto nel lettore. Scritto in quella prosa cartesiana che è la vera cifra stilistica di G., I Falsari è antesignano del Nouveau Roman e di tanto postmodernismo, rimane un testo fondamentale per capire la Francia di ieri, ma anche l’intera Europa scomparsa nel fuoco dell’ultimo grande conflitto.
André Gide [Parigi, 1869-1951], Scrittore della diversità e della libertà da ogni forma di ideologia e morale religiosa, premio Nobel per la letteratura nel 1947. Nello stesso anno viene insignito della laurea ad honorem dell’Università di Oxford. Nel 1952, un anno dopo la sua morte, la Congregazione del Sant’Uffizio inserisce l’intera opera di Gide nell’Indice dei libri proibiti. La scoperta della propria omosessualità e, più precisamente, della sua pederastia, viene rievocato nell’autobiografia, Si le grain ne meurt. La rivelazione avverrà nel corso di un viaggio in Algeria, tra il 1893 e il 1894, g razie all’iniziativa di un giovane portatore arabo (di nome Alì, stando all’autobiografia). Gide, inizialmente sorpreso e disorientato da questa “scoperta”, prenderà ulteriormente coscienza della propria attrazione verso i giovani ragazzi sempre nel corso del suo soggiorno africano, grazie anche al confronto con Oscar Wilde e lord Alfred Douglas, incontrati fortuitamente presso Blida e che ritroverà poi ad Algeri. Le sue opere, in particolare Corydon, Se il seme non muore e L’immoralista, hanno esercitato una grande influenza (soprattutto per i temi trattati) su vari scrittori successivi a Gide, in particolare su Rainer Maria Rilke, Jacques Rivière, André Malraux, Flann O’Brien, Jean-Paul Sartre, Albert Camus, Yukio Mishima, Roland Barthes.