Descrizione
Alle ecloghe e alle liriche d’amore del Caro seguono una serie di ‘Sonetti in burla, detti Mattaccini’, preceduti da una nota del tipografo, che irridono il suo più grande rivale poetico, Ludovico Castelvetro. Le Rime di Annibal Caro [Civitanova Marche 1507 – Roma 1566] furono curate postume dal nipote, Giovanni Battista Caro, e pubblicate tre anni dopo la sua morte da Aldo Manuzio il Giovane, che nello stesso anno stampò la traduzione italiana di Caro delle Due orationi di Gregorio Nazanzeno.