Descrizione
Ristampa condotta sul testo pubblicato a Napoli, nel 1933 circa, dalla Editrice Tirrena. Jettatura e fascino non sono la stessa cosa. Non a caso Nicola Valletta titola il suo saggio Cicalata sul fascino volgarmente detto jettatura. A nostro parere la differenza, marcata con evidente volontà dall’Autore, non risiede nella diversa quantità estetica dei due termini, l’uno colto e l’altro volgare, ma piuttosto nella qualità della valenza semantica. La jettatura, in definitiva, è il momento dinamico della pulsione del fascino che, al di là di ogni volontà ammaliatrice , esiste di per sé […] emerge l’alchimia dello specchio quale strumento scatenante di incontrollabili potenze: nello specchio c’è il diavolo […].
Nicola (Niccolò) Valletta [Arienzo,1748 – Napoli, 1814]. Giurista e storico del diritto, autore di diversi volumi sul diritto romano, canonico, feudale e del Regno di Napoli. Autore di epigrammi e composizioni ispirate alla poesia anacreontica,fu anche poeta dialettale. In particolare tradusse in vernacolo napoletano le opere di Orazio (Orazio alla Mandracchio), ma l’opera che lo rese più popolare fu la Cicalata sul fascino volgarmente detto jettatura (Napoli, 1787), più volte ristampata, trattatello semiserio ispirato da una «graziosa» commedia di Cirillo, I malocchi, nella quale tentò una ricostruzione razionale della credenza dell’epoca nel potere iettatorio. Croce lo recensì sottolineandone l’ironia sottesa e, non meno, la sensibilità secolare di ogni strato sociale per il tema del cattivo augurio.