Descrizione
Titoli degli atti: 1. La maschera dell’idiota 2. La mendicante, il fabbro, il ladro 3. Vapore Waskington. Vino e denaro 4. I forzati del bagno di Brest e l’agozzino 5. Il 2 dicembre! Assassino e vittime 6. Lotta d’amore. Chi dei due? 7. Il consiglio di guerra. Il fratricida.
Altri copioni manoscritti ad uso dei suggeritori:
Ozar il Moro+Jone o L’ultimo giorno di Pompei+La Mano Nera
Ferdinando ovvero Passioni in conflitto
«[…] Nelle prime pagine – rigorosamente manoscritte – del copione può anche mancare l’autore ma è essenziale che ci sia l’indicazione della proprietà, ed è più frequente notare l’assenza del primo piuttosto che quello della seconda. Sullo stesso copione, numerose possono essere le cancellature, le sostituzioni, che stanno a indicare i passaggi di man: questo ci dice che il proprietario – in questo caso un suggeritore – è il vero dententore del sapere, mentre l’autore ha un ruolo di secondo piano, occupa un posto evidentemente marginale. […]
La proprietà fermata sui copioni non denuncia il bisogno di ricostruire una totalità, ma ribadisce solo la necessità di possederla o di esserne parte: impradronirsi del repertorio significa padroneggiare il livello consolidato della produzione nella molteplicità dei frammenti che costituiscono il corpus delle possibili forme del teatro napoletano; significa accumulare storie su storie, forme su forme, strutture su strutture». [De Matteis Stefano, Napoli in scena. Antropologia della città del teatro. Roma, Donzelli, 2012].